Unieuro in bilico, a rischio il posto di 70 dipendenti.

METÀ DEI LAVORATORI RISIEDONO A BRA

La vicenda Unieuro, altro fulmine nel cielo oramai plumbeo del mercato del lavoro anche locale, rischia di far pagare un prezzo sociale molto alto al Comune della Zizzola, dove infatti risiede la metà dei circa 70 dipendenti dello stabilimento di Monticello d’Alba a rischio di chiusura. Una vicenda di cui sono consapevoli gli amministratori locali braidesi, dal presidente del Consiglio comunale Fabio Bailo all’assessore al Lavoro Massimo Borrelli, che in rappresentanza della Città e del sindaco Bruna Sibille hanno preso parte alle iniziative civilmente condotte per la tutela dei posti di lavoro all’interno di una unità commerciale sempre premiata dai numeri di mercato.
«I Comuni vivono una situazione paradossale–hanno spiegato gli amministratori– Da una parte sono stati gravati dagli ultimi Governi della maggiore quota di sacrifici per il risanamento di conti pubblici di cui non
hanno responsabilità, dall’altra vengono chiamati a farsi carico delle maggiori emergenze sociali causate dalla crisi e in cui i Municipi sono i primi naturali interlocutori di chi è in difficoltà. Ci auguriamo che la prossima legge di stabilità inverta la rotta restituendoci strumenti di intervento e di agevolazione che ora sarebbero assolutamente preziosi».
«La Provincia–aggiunge l’assessore della Giunta Gancia alle Attività produttive, il braidese Roberto Russo–in questa come in altre situazioni che vedono in difficoltà aziende anche storiche in cui sono occupati tanti nostri concittadini, sta esercitando al massimo le proprie funzioni di Ente politico- amministrativo di coordinamento e di area vasta, ancora più necessarie in presenza di casi come quello in oggetto, non motivati da ragioni di fatturato visto che lo stabilimento di Monticello è sempre stato un fiore all’occhiello dell’elettronica di largo consumo del gruppo di appartenenza.
Con i sindaci della zona del Roero, in modo assolutamente trasversale, individueremo ogni soluzione per impedire che un territorio come questo, da sempre operoso, non subisca ulteriori depauperamenti produttivi e occupazionali, con delle conseguenze che sarebbero funeste soprattutto per l’area braidese»

Articolo tratto da Il Giornale del Piemonte del 16/11/2013 pag. 11