Risposta del sindaco Bruna Sibille sulla regolamentazione della combustione di sfalci e potature nelle aree agricole

Ho letto la lettera a firma Mauro La Martina a proposito dell’ordinanza emessa in questi giorni dalla nostra amministrazione circa la regolamentazione della combustione di sfalci e potature nelle aree agricole. Ricordo al signor La Martina che io vivo a Bra tutto l’anno e che la questione non riguarda il solo comune da me amministrato ma tutti quelli della penisola, dopo l’emanazione, a fine giugno, di un decreto governativo, su di una pratica che da secoli viene comunemente praticata in ambito agricolo per svariati scopi: smaltimento, nutrizionale, antiparassitario e così via.

Stupiscono perciò le superficiali accuse che mi vengono rivolte. Ciò quando proprio Bra è uno dei Comuni che più ha inserito prescrizioni e limitazioni alle possibilità di procedere alla combustione dei residui verdi nell’attività agricola. Lo abbiamo fatto confrontandoci con le organizzazioni di categoria dei coltivatori ma prevedendo limitazioni sia nel periodo dell’anno nel quale è possibile bruciare, al contrario di quanto fatto dalla maggioranza dei comuni, oltre a circoscrivere minuziosamente soggetti, aree, quantità e orari nei quali è possibile accendere i falò. Peraltro, proprio perché questo atto ci permette di fare maggiore chiarezza sull’argomento, sul tema delle combustioni non conformi continueremo a vigilare come abbiamo sempre fatto.

Evidenzio poi come le pesanti critiche sono state formulate quando ancora il documento non era neppure in pubblicazione, sulla scorta delle anticipazioni di un comunicato stampa diramato dalla nostra amministrazione proprio allo scopo di dare massima trasparenza all’emanazione del provvedimento.

Nonostante ciò sono stati pesantissimi i riferimenti su temi delicati quali la salute pubblica e l’inquinamento, che nulla hanno a che vedere con il caso di specie e che possono ingenerare nell’opinione cittadina false rappresentazioni delle questioni in essere. Per questo, a titolo personale e a tutela dell’onorabilità mia e dell’ente che rappresento, credo che la questione meriterà approfondimenti anche in altre sedi.

Distinti saluti.
Bruna Sibille