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Furti al cimitero di Bandito: denunciata quarantenne braidese

Dopo un mese di indagini appostamenti, pedinamenti e registrazioni filmate, sono terminate con una denuncia all’autorità giudiziaria le indagini della polizia municipale di Bra suia furti che avvenivano quotidianamente al cimitero di Bandito. A fine novembre una famiglia braidese si è rivolta all’ufficio di polizia giudiziaria della municipale braidese in quanto da mesi, sulla tomba del giovane figlio morto in un tragico incidente stradale nel 2010, sparivano fiori e altri oggetti messi da famigliari e amici.

Acquisita la denuncia, gli agenti hanno iniziato una serie di monitoraggi ed appostamenti nella zona senza notare nulla di particolare, decidendo però di posizionare nei pressi della tomba una delle nuovissime microtelecamere da poche settimane in dotazione al comando braidese. Questo apparecchio, collegato con i terminali dell’ufficio di polizia giudiziaria, ha permesso un costante monitoraggio. E’ così che le attenzioni degli investigatori di via Moffa di Lisio si sono concentrate su una donna che giornalmente si apprestava alla tomba del minore e ogni volta con estrema rapidità, trafugava i fiori e gli altri oggetti che vi si trovavano davanti al loculo. Dopo essere giunti all’identificazione della donna, gli agenti braidesi hanno informato la procura della Repubblica di Alba e richiesto un decreto di perquisizione nell’abitazione della quarantenne braidese. Ottenuto il decreto gli agenti sono nuovamente appostati nei pressi del camposanto e, dopo alcune ore, hanno potuto filmare la donna mentre compiva nuovamente l’ignobile gesto tramite un computer portatile collegato via web alla micro telecamera. A quel punto il commissario Davide Detoma, il vice commissario Sergio Mussetto e l’ispettore Carlo Barra hanno immediatamente bloccato la donna, P.L., in flagranza di reato.Subito dopo gli ufficiali hanno perquisito l’abitazione della donna rinvenendo, oltre agli oggetti ed ai fiori trafugati nelle ultime settimane, anche un tablet pc, diversi telefoni cellulari, macchine fotografiche e altri oggetti rubati altrove. Al momento sono ancora in corso indagini per stabilire l’esatta provenienza degli apparecchi ma parte della strumentazione informatica rinvenuta potrebbe essere stata rubata a turisti francofoni, vista l’impostazione della lingua. La donna è stata pertanto deferita in stato di libertà alla procura della Repubblica di Alba per i reati di furto aggravato e continuato e vilipendio di tomba, mentre le indagini in corso potrebbero integrare la notizia di reato in ordine ad altri reati quali ricettazione o appropriazione indebita. La soluzione del caso è stata possibile anche grazie all’utilizzo delle nuove microtelecamere in dotazione alla polizia municipale braidese , strumento che verrà ora impiegato continuativamente in città per indagini di polizia giudiziaria e per reprimere i continui abbandoni di rifiuti che vengono posti in essere da persone irrispettose delle norme. Soddisfazione degli agenti anche per i complimenti ricevuti dai genitori del giovane tumulato a Bandito.

Fonte: http://www.comune.bra.cn.it

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