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Bruna Sibille: Bra e le Ferrovie

Bruna-Sibille

Le dichiarazioni del candidato del centrodestra, unite a quelle emerse dal convegno organizzato dagli Spiriti Liberi, mi danno l’occasione per ripercorrere gli eventi relativi al nostro passaggio a livello ferroviario e per motivare ancora la bontà della soluzione per la quale noi lavoriamo, quella dell’interramento dei binari.

La nostra proposta risale alla campagna elettorale del 2004, che venne vinta dal centrodestra capeggiato da Scimone. Il sindaco di allora stipulò nel 2008 un accordo di programma con la Regione Piemonte e RFI (la società delle FS che si occupa dell’infrastruttura) per la progettazione di un’opera che prevedeva proprio l’interramento dei binari. A quell’accordo di programma lavorarono la presidente della Regione Mercedes Bresso e la sottoscritta allora assessore regionale, in pieno accordo con il sindaco Scimone.

Diventata sindaco nel 2009, ripresi in mano la pratica lasciata a dormire ed affidai, previo bando di gara internazionale, l’incarico di progettazione alla società Italferr (del gruppo Ferrovie dello Stato). Nel mentre il progetto si andava definendo, si profilò la possibilità che la Regione potesse investire per l’elettrificazione della linea Bra-Alba, venendo incontro ad una storica richiesta del nostro territorio per il miglioramento del trasporto ferroviario fra le due città e Torino. Dopo una complessa trattativa e grazie anche all’impegno dell’assessore regionale Cirio (di centrodestra), l’idea divenne realtà ed ora l’elettrificazione è un’opera finanziata, la cui realizzazione partirà fra pochi mesi.

L’elettrificazione non solo permette di estendere la Linea 4 del Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM4) fino ad Alba, che diventerà stazione di attestamento, ma determina anche una modifica radicale del progetto di interramento dei binari, rendendo sufficiente l’interramento di due soli binari (contro i quattro precedenti), con un costo dell’opera di gran lunga inferiore. E’ per questo motivo che il progetto non è ancora stato terminato, ma la sua consegna al Comune è questione ormai di pochissimi mesi.

Parlare di tutto ciò come di un “totale fallimento” da parte della mia amministrazione, è una affermazione insensata e tipica del periodo elettorale. Nella realtà, per il numero di interlocutori e per la complessità tecnica dell’intervento, il lavoro amministrativo e di progettazione ha richiesto tempi lunghi ma già potendo cogliere i primi frutti: l’elettrificazione e la copertura del primo tratto fra via Isonzo e via Cuneo, che permetterà di realizzare un grande posteggio in una zona molto a ridosso del centro storico.

Dopo la consegna del progetto comincerà la parte veramente difficile: il reperimento dei fondi per il finanziamento, consci che questi non potranno certo essere trovati nel bilancio comunale, ma arrivare solo da una concertazione con Ferrovie ed enti sovraordinati. Nel frattempo, non siamo stati certo fermi sotto questo fronte: infatti abbiamo già inserito questo intervento all’interno di alcuni bandi, tra i quali quello del Piano Nazionale delle Città e nella destinazione dei fondi previsti dal cosiddetto Decreto “del fare”.

Ci vorrà tempo, ma questo vale per tutte le grandi opere, necessarie a trasformare una città. Perché di questo si tratta: se il problema fosse solo quello di evitare le code davanti al passaggio a livello, non parleremmo dell’interramento dei binari. Il suo obiettivo è invece quello di eliminare la divisione in due di Bra, con 6.000 abitanti separati dal centro e dai principali servizi: una ricucitura urbanistica che recupera un grande spazio per un viale, parcheggi centrali, giardini ed altro.

In risposta di chi si allarma sul “consumo” del territorio, dico che l’operazione consente al contrario di recuperarne in gran quantità e in pieno centro, sciogliendo uno dei nodi più critici della viabilità interna.

Le destinazioni residenziali a vantaggio delle Ferrovie nulla hanno a che vedere con l’interramento: le stesse sono previste non sulla base del Piano regolatore appena approvato, che non c’entra affatto, ma della cosiddetta ‘variante anticipatrice 25’, varata dalla precedente amministrazione nel 2007, (che recepiva quanto previsto nella convenzione del 2002 tra Comune, Regione e Ferrovie che aveva portato alla costruzione del Movicentro). Quindi chi dice che sarebbe in corso uno scambio Comune-Ferrovie fra interramento e cubatura residenziale, dice una cosa semplicemente falsa.

E i progetti alternativi a basso costo, ipotizzati dalla ‘strana alleanza’ fra centrodestra e Movimento 5 Stelle? Non entro nel merito tecnico, per il semplice fatto che si tratta di semplici schizzi su una carta, e non di progetti corredati da una qualsiasi valutazione economica, il che rende impossibile un paragone serio. Dico solo che di sottopassi e sovrappassi si parla a Bra da quarant’anni, e non si è mai concluso nulla, visto che i sottopassi non sono stati ritenuti tecnicamente praticabili mentre i sovrappassi eccessivamente impattanti.

L’eliminazione del passaggio a livello non è solo una questione di viabilità. Noi abbiamo scelto una strada diversa, quella dell’ambiziosa riqualificazione urbanistica in particolare dell’Oltreferrovia, che sarà lunga ma che darà frutti ben più rilevanti per la nostra Bra. E’ questo il motivo per cui il nostro lavoro trova da sempre il pieno consenso anche del comitato di quartiere Oltreferrovia e di tutti gli interlocutori con i quali ci siamo confrontati in questi anni.

Bruna Sibille

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