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Bra. Mensa sociale: seimila pasti contro l’emergenza

GiornalePiemonte04102013

Comune approva il progetto anti-povertà candidato ai fondi del ministero dell’Interno

Seimila pasti per non servire le famiglie in pasto alla crisi. I commercianti lo confermano sondando ogni giorno il polso e soprattutto la pancia dei propri clienti: la fame, che all’ombra della Zizzola era considerata una necessità normalmente fronteggiabile, è assurta negli ultimi mesi a problema che minaccia di diventare ostativo al mantenimento di una elementare coesione sociale. Motivo per cui l’Amministrazione sta portando avanti una serie di progettualità in ottemperanza al regolamento quadro sulla socio-assistenza e contro l’emergenza economica, approvato con voto unanime del Consiglio sul finire dello scorso anno. Un progetto da poco definito riguarda appunto l’allarme delle credenze, che sono sempre più vuote per diverse famiglie anche braidesi doc e impongono soluzioni integrate di assistenza per fare fronte a tali fabbisogni primari: si tratta della «Mensa sociale – Interventi di contrasto alla povertà alimentare», candidato a un contributo messo a disposizione dal Ministero dell’Interno. Gli obiettivi sono quelli di integrare gli sforzi e le risorse pubblico-private in modo da costituire una rete di servizi sempre più efficaci contro il fenomeno della penuria di cibo che attanaglia diversi nuclei familiari emarginandoli socialmente: accanto allo stimolo verso comportamenti che riducano gli sprechi alimentari e indirizzino verso stili di vita rispettosi dell’ambiente e della salute, si prevede la realizzazione di una mensa sociale unitamente alla definizione di una partnership con la Caritas interparrocchiale. L’ammontare complessivo del progetto è pari a 49mila 673 euro, di cui 22mila 772 dovrebbero arrivare dal Ministero, mentre la restante quota è a carico del Comune con una stima pari a 6mila pasti da erogare. Il progetto è stato proposto dall’assessore ai Servizi sociali Gianni Fogliato, tesorizzando il lavoro svolto nei mesi passati nelle sedi dei tavoli di concertazione afferenti alle politiche sociali, da cui è emerso con una certa rilevanza il problema alimentare come causa di marginalità sociale. «Viene così attuato – spiegano dalla Giunta – l’articolo 9 del regolamento contro l’emergenza economica, che va ad aggiungersi alle molte altre iniziative che spaziano dall’erogazione di borse lavoro agli strumenti finanziari per la concessione di contributi economici a titolo di anticipazione e di prestito per fare fronte a somme inizialmente piccole ma che rischiano nel tempo, ove non fronteggiate subito, di lievitare in misura poi non più sostenibile». Le strategie di contrasto agli effetti sociali della crisi vengono condivise anche dal Pdl che tuttavia, con il consigliere Gian Massimo Vuerich, torna a ribadire «la necessità di abbinare tali progetti, sia chiaro meritori, a un piano di controlli che permettano di concentrare le risorse disponibili sui casi effettivamente meritevoli di aiuto, in modo da venire incontro alle situazioni di povertà e di disagio economico incolpevole, legato a perdita del posto di lavoro che rappresenta purtroppo un esempio sempre più ricorrente anche da noi. Da questo punto di vista, confermiamo la collaborazione del nostro gruppo alla migliore riuscita di questo come di altri interventi, che proprio in ragione dell’importanza di compiere scelte compatibili con mezzi economici non illimitati richiedono una serrata vigilanza contro eventuali abusi». «Abbiamo già provveduto su questo versante – risponde il sindaco Bruna Sibille – penso al grande lavoro effettuato con i dirigenti dell’Agenzia territoriale per la casa al fine di circoscrivere i casi di morosità incolpevole. Per il resto, applichiamo coerentemente disposizioni che dipendono non da noi ma da leggi dello Stato, facendo sì che gli aiuti vadano a chi davvero si trova in condizione disagiata non per colpa propria».

Articolo tratto da Il Giornale del Piemonte del 04/10/2013 pag. 11

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